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venerdì 24 dicembre 2010

Renato De Paoli legge Cantilena dal sito di Sole Socol

Bon Nadale!

sabato 16 ottobre 2010

doremifair live meeting cerea oggi sabato 16 e domani 17 ottobre 2010

doremifair live musica in diretta differita cerea verona edarproduction's

Asparetto 200 anni soto Cerea si ricorda stasera.

venerdì 15 ottobre 2010
Marco Franzoni è sta ad Asparetto per assemblea pubblica con Quartiere, sala civica presso Teatro Aperto ore 20.30
14 gennaio 2010 - Inserita da: C.A.V.
Il CAV di Legnago presenta la GPV2010

Viene presentata alle congreghe del 14 gennaio a Legnago e Bovolone-Cerea il programma per la prossima Giornata per la Vita.
Scarica il materiale

VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV

lunedì 6 settembre 2010

La Rua Vicenza

La menzogna scaccia la verità.

. "L'Espresso" del 20 settembre 1981 riportava la notizia che i giudici di Torino stavano indagando su più di 70 sostanze fortemente sospettate di causare cancri, che entrano nella composizione di migliaia di medicine e additivi alimentari. Gli stessi farmaci anticancro sono accusati di provocare il cancro. Ecco alcuni gravissimi disturbi prodotti dalla chemioterapia, normalmente usata nella terapia dei tumori: aplasia, anemia aplastica, ulcere su pelle e mucose, perdita dei capelli, disturbi neurologici, lesioni cerebrali, stati confusionali, delirio, complicanze bronco-polmonari, leucopenie e il cancro. Il professor Gianfranco Valsè Pantellini, in un'intervista sulla chemioterapia, tra l'altro, ha detto: " Ha una azione devastante sull'intero organismo. ...si regge su un assioma, anzi su un paradosso...: - ciò che fa venire il cancro, lo guarisce -, guardate a che assurdità si è arrivati...". Storie di fallimenti, ciarlataneria e malasanità varia, di grossi affari sulla pelle dei malati. Aveva ragione Theophrastus Paracelsus , quando cinque secoli addietro denunciava : " Questa è la causa della miseria del nostro tempo, che tutta la vostra scienza è fondata su menzogne. Voi stessi siete pieni di menzogne, e quindi tutta la vostra filosofia consiste di errori e di menzogne. Non siete docenti di verità ma di falso. Non le opinioni di una persona ma le opere che compie fanno il medico...".

giovedì 2 settembre 2010

Settembre 1796 Isole Sparse Menago Lunario Republica Veneta serenissima.

ASIA

Cosa fanno i medici? Cosa ti succede in ospedale?

Grigio01 (4 ore fa)
 
1) Sono in perfetta forma, sei male informato. :-)))
2) Sai bene cosa sono fanno i medici e cosa ti succede in ospedale. Non voglio uscire orizzontale.
dal sito gemini@666

martedì 31 agosto 2010

Sernagiotto e gli anziani Veneti.

Sugli anziani: oggi la regione Veneto da' 400 euro alle famiglie che tengono in casa un non autosufficiente e ne diamo 1200 alle strutture residenziali (tra cui i ricoveri o case per anziani) ; serve un'operazione di capovolgimento e relativa modifica generale del sistema che parta dalla legge sulla non autosufficienza.

by renato de paoli
china su carta pergamena  40 x 30

martedì 24 agosto 2010

Business dell'illecito : anziani istituzionalizzati in case di riposo.

In Italia circa il 97% degli anziani vive in un alloggio autonomo: quelli 'istituzionalizzati' in case albergo, case di riposo, residenze protette, rappresentano il restante 3% e, di questi, il 70% è costituito da donne. Un servizio che spesso si trasforma in un business dell'illecito, visto che il singolo ricovero costa mediamente tra i 1.000 ed i 1.500 euro al mese. Il Filo d'Argento dell'Auser (un servizio di telefonia sociale con tanto di numero verde dedicato agli anziani) nel 2007 ha registrato oltre 500 telefonate relative a segnalazioni di "violenza agli anziani', tra raggiri, truffe, violenze in ambito domestico o all'esterno. "I maltrattamenti nelle case di riposo purtroppo non ci sorprendono, da tempo avevamo chiesto un controllo su queste strutture, spesso private e nelle quali non ci permettono di entrare come associazioni di volontariato", riferisce il presidente della onlus Michele Mangano. "Abbiamo chiesto spesso di entrare per fornire compagnia agli anziani ed avere anche un quadro della situazione, ma quasi mai ci è stato permesso. Non vogliamo criminalizzare le case di riposo per anziani, ma è necessaria maggiore trasparenza e visibilità: le associazioni organizzate di case di riposo - propone Mangano - devono fare protocolli di trasparenza con le associazioni di volontariato, per dare compagnia agli anziani e rendere più trasparenti i servizi prestati. A noi arrivano diverse denunce, purtroppo molti anziani non hanno nessun parente che possa andare a controllare come vengono ospitati".

disumane e umilianti modalità di gestione della casa di riposo

L'INCHIESTA. L'indagine ha preso avvio da una denuncia del dicembre 2009 ai carabinieri di Castelsardo da un'ex dipendente della residenza che era stata licenziata in settembre perché si sarebbe opposta ai metodi violenti utilizzati dalla direttrice con la quale aveva avuto frequenti diverbi. Nella sua denuncia l'assistente geriatrica aveva descritto le disumane e umilianti modalità di gestione della casa di riposo. I carabinieri hanno interrogato numerosi ex dipendenti della residenza (tutti dimessisi o licenziati per contrasti con la direttrice), nonchè familiari di anziani. La direttrice non si faceva scrupolo di ricorrere alle maniere forti con spintoni, percosse e legando al letto o alle poltrone chi si lamentava o si rifiutava, per esempio, di mangiare o effettuare il riposo pomeridiano. E' stata anche accertata dai Nas la mancanza di infermieri professionali per cui i farmaci venivano somministrati dagli operatori generici mentre anche l'alimentazione è risultata di scarsa qualità e quantità. E' in corso, inoltre, una indagine per accertare le cause della morte (il 19 aprile scorso) di un 66enne che ha soggiornato a Villa Celeste un anno.

Casa anziani per non autosufficienti senza possedere le necessarie autorizzazioni

E’ delle prime ore di stamattina l’irruzione dei carabinieri del Nas in una casa di riposo nel ternano.


Il blitz ha portato al sequestro della struttura di Stroncone, con la motivazione di aver ospitato anziani non autosufficienti senza possedere le necessarie autorizzazioni, secondo quanto riferiscono gli investigatori.

L’operazione è stata condotta dal personale del nucleo antisofisticazioni e sanità di Perugia, con il supporto dei militari della stazione di Stroncone e dall’Asl di Terni. I sequestri sono stati disposti dal sostituto procuratore della Repubblica di Terni Elisabetta Massini sulla base degli accertamenti svolti dal Nas.

La casa di riposo non è nuova a questo genere di provvedimenti. Risulta infatti che anche in passato è stata oggetto in passato di un altro controllo da parte del Nas.

I sette anziani ospiti presenti al momento del sequestro sono stati sistemati presso i propri parenti.

sequestrato la casa di riposo

(ANSA) - TORRE DEL GRECO (NAPOLI), 12 AGO - I carabinieri hanno sequestrato la casa di riposo ex Onpi. I 55 anziani ospiti sono rimasti all'interno. I militari del nucleo antisofisticazione nel corso di precedenti ispezioni hanno riscontrato, oltre ai problemi di natura strutturale, anche inadeguatezze igienico- sanitarie. Il Comune di Torre del Greco gestisce il servizio all'ex Onpi, anche se la struttura e' di proprieta' della Regione Campania, con la quale in passato ci sono stati contenziosi.

Anziani rinchiusi, legati sedati con farmaci che probabilmente nessun medico aveva mai prescritto

MAURIZIO COSTANZO SHOW - Il forum del Maurizio Costanzo Show ...Anziani legati in una casa di riposo - Cinque arresti. - Sedati con farmaci che probabilmente nessun medico aveva mai prescritto.

Anziani tenuti rinchiusi tutto il giorno e legati alle sedie

Gli anziani erano tenuti rinchiusi tutto il giorno e legati alle sedie della sala mensa  per evitare che cadessero per le precarie condizioni di salute. Oltre ai cibi scarsi sono stati trovati anche prodotti scadenti. 

La struttura era autorizzata per 30 posti, solo per autosufficienti, mentre ha ospitato fino a 45 anziani, in maggioranza non autosufficienti. I casi di maltrattamenti fanno poi riferimento ad ospiti picchiati

Sul caso dei maltrattamenti fisici e psichici il gip Francesca Del Villano Aceto, che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare, su richiesta del pm Rosaria Vecchi, ha definito la gestione del pensionato “Un quadro di sofferenza abituale inflitta agli ospiti"

Agli ospiti anche momenti e attività creative e, dal punto di vista sanitario mettere a disposizione esperti della riabilitazione e personale medico e infermieristico disponibili ventiquattro ore su ventiquattro?

Raffica di controlli da parte dei Nas nelle case di riposo della nostra provincia. Come ogni anno, in periodo estivo, il ministero della salute chiede ai carabinieri del nucleo antisofisticazione di verificare il corretto funzionamento delle strutture che ospitano gli anziani autosufficienti e non. Si tratta di accertamenti a 360 gradi che riguardano la qualità dell'assistenza, della pulizia e dell'igiene, della conservazione dei cibi e dei medicinali e della correttezza delle autorizzazioni amministrative. Finora sono state sei le residenze sanitarie visitate dai carabinieri del Nas di Cremona. E il risultato è davvero incoraggiante: promosse. Proprio così. I militari non hanno trovato irregolarità o violazioni delle norme tali da dover essere segnalate all'Asl o alla procura della repubblica. Qualche contestazione è stata fatta sì, ma soltanto a livello amministrativo. Tra gli obblighi primari che una casa di riposo deve rispettare c'è quello dell'assistenza. L'anziano ospite deve poter contare su uno standard adeguato e rispettoso della persona. La residenza sanitaria deve infatti garantire agli ospiti anche momenti e attività creative e, dal punto di vista sanitario mettere a disposizione esperti della Riabilitazione e personale medico e infermieristico disponibili ventiquattro ore su ventiquattro. La conservazione dei cibi e l'igiene dei locali è un'altra delle priorità per il corretto funzionamento di una casa di riposo. Da qui i controlli ai frigoriferi. Persino l'acqua minerale è stata oggetto di verifiche, per verificare che la sua conservazione sia a temperatura controllata e lontana da fonti di calore. I controlli hanno anche riguardato l'organico per accertare la giusta proporzione tra numero di ospiti e personale a loro assegnato. Accurate verifiche, inoltre, sono state fatte sui medicinali. Spesso, in altre realtà, si sono trovati farmaci scaduti da tempo. Da qui il controllo sui registri di carico e scarico, in particolare di quelli che riguardano sostanze come la morfina. Sei, abbiamo detto, sono state le case di riposo controllate, ma il lavoro dei carabinieri del Nas di Cremona non si è concluso. Altri controlli, infatti, verranno effettuati nel corso di questo mese. Controlli che spesso sono improvvisi. C'è da dire che dove è stata data qualche prescrizione, è scontata una nuova "visita". (go) 21 agosto 2010

Tante operazioni disoneste nei confronti della terza età

DA IL GAZZETTINO
di Laura Simeoni


TREVISO (24 agosto) - Anziani, attenti. I truffatori non sono solo quelli che suonano il campanello spacciandosi per operai inviati dall'Enel a leggere il contatore. Spesso i veri pericoli si nascondono tra la mura domestiche e portano il nome di figli, fratelli, nipoti, A.d.S. . A lanciare l'allarme è il presidente dell'Israa, Fausto Favaro.



Dopo aver letto di tante operazioni disoneste nei confronti della terza età, ripetute nel tempo e giunte ormai a livelli preoccupanti, cita i tanti casi registrati anche nelle case di riposo cittadine. «Vi sono stati episodi così gravi che abbiamo dovuto intervenire per tutelare i nostri ospiti» spiega il direttore dell'Istituto, che accoglie attualmente 850 persone. Senza entrare nel delicato ambito della demenza senile (questione ancor più complessa perché viene messa in discussione la capacità di intendere e di volere), sarebbero molti gli anziani raggirati dai familiari che gestiscono in maniera perlomeno allegra i conti dei propri congiunti.



Un caso emblematico riguarda un uomo che faceva cattivo uso della delega ottenuta dall'anziano zio affinché gestisse il conto bancario e i beni immobili. «È stato lo stesso ospite a chiederci aiuto perché insospettito dai conti che non tornavano» racconta Favaro. In pratica si è scoperto che il nipote pagava regolarmente la rata dell'assicurazione sulla vita dello zio, ma di cui era unico beneficiario, dopo avergli in qualche modo "estorto" l'autorizzazione a eseguire la stipula. Inoltre stava dilapidandone il patrimonio con prelievi continui che avevano fatto sprofondare il conto corrente dell’anziano. L'Ufficio Economato è intervenuto e ha supportato la vittima del raggiro nei controlli; alla fine al nipote sono state revocate tutte le deleghe. Giusto in tempo per salvare una parte del gruzzolo accumulato in anni di lavoro e sacrifici.



Secondo caso: una nipote, stanca dei continui litigi che i suoi congiunti facevano in merito alla gestione del denaro del nonno, non sapendo più a chi rivolgersi ha fatto appello alla dirigenza dell'Israa. In sostanza i familiari usavano il denaro proveniente dall'affitto di due appartamenti lasciando l'anziano senza neppure i soldi per prendersi un caffè. E la pensione serviva a coprire la retta. La nipote ha deciso dunque di alienare gli immobili all'Israa in cambio di un vitalizio che consenta al nonno di aver già pagata la retta a vita, mentre i soldi della pensione potrà utilizzarli come desidera: per un vestito nuovo invece che per otto giorni di vacanza al mare, dato che è ancora autosufficiente.



«Purtroppo non sempre riusciamo a intervenire in tempo» aggiunge Favaro che cita come esempio il caso di un figlio che ha dissolto il patrimonio dell'anziano genitore al punto che l'istituto si è trovato con conti in rosso per decine di rette non pagate.

mercoledì 18 agosto 2010

Lo stipendio dei medici (da l'espresso)

Lo stipendio  dei medici, più "l'altro"
e la trasparenza fa trasparire molto poco

La legge Brunetta avrebbe imposto di mettere on line i redditi, ma un viaggio tra varie Asl rivela che su questo fronte ben poco è stato fatto. E quel che si può sapere suscita brutti pensieri: le prestazioni straordinarie gonfiano le retribuzioni

Tu hai uno stipendio, e poi un altro. Altro è la formula con cui alcune aziende sanitarie raccontano le retribuzioni integrative dei propri medici. Altro non significa altro che il monte di ore straordinarie pagate ad alcuni per sopperire le carenze di personale, i vuoti in corsia e in laboratorio, in radiologia e in anestesia. Altro non è che un modo per illustrare quanto siano a volte iniqui i tagli, quanto spreco produca l'azzeramento di ogni ingresso negli organici della sanità. Altro non è che il fondale contro cui periscono i professionisti giovani e disoccupati, perennemente poveri. A fronte della ricchezza ulteriore di chi già gode di ottimi stipendi. La parola altro, in questo caso, conferma definitivamente che l'Italia è destinato a rimanere un Paese per vecchi. Non c'è speranza né futuro per chi sia all'inizio della carriera e non sia figlio di papà.  Porte sbarrate.

Il dottor Gaetano P. (ospedale di Vallo della Lucania) gode di uno stipendio di circa 84mila euro lordi l'anno. Decente, quindi. Ma fa anche altro. Sopperisce ai vuoti di organico presso gli altri enti ospedalieri. Divide i giorni per tre, la settimana per cinque, corre qui e corre lì. L'altro gli rende 109mila euro in più all'anno. Totale lordo ai fini Irpef: 213mila euro. Il dottor Domenico P. (ospedale di Sapri) ha uno stipendio di 100 mila euro l'anno. Ma con l'altro che gli vale 250 mila euro, raggiunge la cifra di 364 mila euro. Ottimo e super abbondante. Inarrivabile, e qui ci vuole nome e cognome, il caso
di Michele Verrioli, direttore del laboratorio di anatomia patologica dell'ospedale di Eboli: ha guadagnato 1700 euro lordi al giorno. Per i 365 giorni dell'anno scorso. Per un totale stratosferico di 657mila euro (107 mila di stipendio e 550 mila di altro). "Lavoro per dieci e non vado in ferie da tre anni", ha detto al quotidiano Terra. I sindacati hanno ribattuto: "Nemmeno se un giorno avesse 72 ore!".

Ancora troppo poco traspare dalle norme sulla trasparenza. E' un bel guaio e un sicuro dispiacere per il ministro Brunetta, autore della legge che avrebbe dovuto garantire luce invece che buio sul giro vorticoso delle retribuzioni pubbliche. I medici ospedalieri, per esempio. Quanti sono e quanto guadagnano? Vivono bene o male? Si arricchiscono o sono costretti a turni massacranti e a stipendi di fame? Il loro lavoro è rispettato o oltraggiato?

Piacerebbe saperlo. S'era convenuto  -  anzi ordinato - di mettere on line stipendi e curricula di dirigenti amministrativi e medici. Rendere pubblico tutto ciò che è al servizio del pubblico e pagato dallo Stato. Chi sei, cosa hai fatto, quanto guadagni.

Scovare i dati, nell'acqua profonda delle decine di aziende sanitarie locali, è opera non semplice. E questo breve viaggio dimostra che la nebbia è fitta e la muraglia alta, quel che viene allo scoperto è un atto di resistenza, a volte di renitenza.

Avvertenza per chi prosegue la lettura: lo stipendio medio di un medico d'ospedale si ferma spesso sulla soglia degli ottantamila euro lordi. L'età, alcune indennità di risultato lo fanno puntare verso i centomila (lordi), senza che questo tetto sia spesso toccato. E questa è la norma, la generalità delle retribuzioni. Ma tutti i sistemi complessi esibiscono anomalie di funzionamento, favoritismi, iniquità, attribuzioni di competenze superiori al giusto e al possibile. E qui l'operazione trasparenza avrebbe dovuto mitigare le sperequazioni illuminando le zone grigie, scoperchiando le amicizie riservate, i cachet ad personam.

Forse ci siamo sbagliati e abbiamo cliccato dove non avremmo dovuto, ma l'Asl di Reggio Calabria, nella sua home page, non conduce esattamente il visitatore al centro del problema. "Spiacente, nessun risultato", comunica anche l'Asl Napoli 1. Anche qui sarà colpa del cattivo puntamento del mouse. E' come una caccia al tesoro ed è indubitabile che il tesoro sia ben nascosto. Occhi di aquila ci vogliono e nervi saldi. Ad Ancona l'Asl sembra offrire i curricula ma non le retribuzioni. A Firenze anche quelli scarseggiano. In tre su parecchie decine di medici hanno depositato il corso personale degli studi e delle esperienze lavorative.

Sarà che ciascuno tiene famiglia e sarà anche che l'obbligo alla trasparenza  -  se maneggiato con eccessivo scrupolo  -  produce imbarazzi e qualche piccolo guaio. Il dirigente della sanità cilentana che raccoglie cinque piccoli ospedali della provincia di Salerno (Polla, Roccadaspide, Vallo della Lucania, Agropoli, Sapri), non propriamente il cuore dell'eccellenza italiana, ha voluto fare le cose in grande e segnalare, con implacabile determinazione, voci e sviluppi delle locali carriere.  Ne è venuto fuori un quadro fosforescente, stipendi ineguagliabili. Sono decine i medici locali che scavalcano il tornante dei centomila euro annui. A fronte di uno stipendio che si situa tra i settanta e gli ottanta mila euro, la voce "altro" per le prestazioni straordinarie rese in convenzione presso gli altri ospedali della zona, innalza in modo mostruoso i redditi. Come abbiamo visto. Con il paradosso che una sanità al collasso come quella campana sforna premi a gogò.

Ad Alessandria le punte massime toccano i 171 mila euro. Di Milano non si sa, quel che traspare è nebbia fitta. Magari un navigatore più esperto saprà scovare quel che non appare neanche a Campobasso, ma che è chiaro a Bari. Dove i redditi, senza la pignoleria del commissario della Asl Sa3, sono bene in vista e in via decrescente. Si parte dal dottor Michele B. (315 mila euro) si scende a 223 mila (la dottoressa Antonietta A.) e poi via via si cala: 200, 190, 170, 140. Non male. Il grosso della truppa è fermo ai sessantacinquemila, la retroguardia non giunge a 45mila.

Traspare poco dalla trasparenza, come detto. Ma quel po' svelato già basta e mette brutti pensieri.
(14 agosto 2010)

lunedì 16 agosto 2010

05.20.2010 fuori porto napoli pronti vira **771.avi

05.20.2010 *orza poggia flegree vesuvio 768.avi

POLITICAL PRISONERS ROSA LANZA DE PAOLI

POLITICAL PRISONERS ROSA LANZA DE PAOLI

POLITICAL PRISONERS ROSA LANZA DE PAOLI
Lanza widow Rosa De Paoli (born in Spar VNIVERSIXA 'Menago Scattered Islands in the Verona 01/23/1920) political prisoners. Writer, polemicist Cerea City Council candidate in elections in April 2007 with the list headed by Renato De Paoli, his son, Mayor candidate for the VNIVERSIXA 'Scattered islands menage. In fact a prisoner, tied daily dispossessed (by a group of people in combination) of the right and opportunity to be cared for at home by his son and / or the caregiver who had from 2003 to March 2009, stripped of all rights and all good (pension and property-voting).

CALL FOR RESTORATION OF RIGHTS VIOLATED THE PINK WIDOW LANZA DE PAOLI ELDERLY AND ALL OF FACT Reclus.

martedì 10 agosto 2010

Numero Verde emergenza caldo 1500

Livello 0: ATTENZIONE - Condizioni meteorologiche non a rischio per la salute della popolazione..



Livello 1: ATTENZIONE - Sono previste temperature elevate e/o un’ondata di calore entro le successive 72 ore.

Livello 2: ALLARME - Sono previste temperature elevate e/o un’ondata di calore della durata di almeno 48 ore nelle successive 72 ore.

Livello 3: EMERGENZA - Le condizioni meteo di rischio sono previste per una durata di tre giorni o più consecutivi. il Ministero della Salute può chiedere alle amministrazioni comunali di trasmettere alle Aziende sanitarie locali, senza ritardo, gli elenchi di tutte le persone di età pari o superiore ad anni sessantacinque, iscritte nelle anagrafi della popolazione residente.

Le Aziende sanitarie locali potranno così, avvalendosi di tali dati, intraprendere in collaborazione con il Servizio Protezione Civile tutte le iniziative utili a prevenire e a monitorare danni gravi e irreversibili causati dall'elevata temperatura.





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Numero Verde emergenza caldo 1500







Un numero verde per fronteggiare l'emergenza: il 1500. I cittadini potranno chiamare per parlare con gli operatori, fra cui medici, e avere informazioni sul comportamento da adottare e conoscere i numeri specifici per ogni Regione da contattare in caso di bisogno.







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I rischi per la salute

Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni ambientali questo meccanismo non è sufficiente.

Se, ad esempio, il tasso di umidità è molto alto, il sudore evapora lentamente e quindi il corpo non si raffredda in maniera efficiente e la temperatura corporea può aumentare fino a valori così elevati da danneggiare organi vitali.

La capacità di termoregolazione di una persona è condizionata da fattori come l'età, le condizioni di salute, l'assunzione di farmaci (per esempio diuretici, lassativi che possono favorire l’eliminazione di liquidi, o che possono compromettere la termoregolazione fisiologica o aumentare la produzione di calore.).







I soggetti a rischio



Le persone anziane o non autosufficienti, i malati cronici (cardiopatici, diabetici etc.), le persone affette da patologie, cardiovascolari e respiratorie, da disagi mentali, da dipendenza da alcool e droghe e gli ipertesi.



Le persone che assumono regolarmente farmaci



I neonati e i bambini piccoli fino a 4 anni.



Chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all'aria aperta



I consigli per difendersi dal caldo







Esposizione - Durante i giorni in cui è previsto un rischio elevato, livello 2 o 3, e per le successive 24 o 36 ore, si consiglia di non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto ad anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti.



In casa - Per proteggersi dal calore del sole utilizzare tende o persiane e mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi con deumidificatore. In mancanza di un condizionatore, fare più docce con acqua fresca per abbassare la temperatura corporea, o recarsi in ambienti climatizzati (bar, supermercati, centri commerciali, ecc). Se si usa un ventilatore non indirizzarlo direttamente sul proprio corpo. Se la temperatura dell’ambiente è superiore a 32° C i ventilatori sono più dannosi che utili.







Alimentazione - È importante bere (almeno 2 litri al giorno) senza aspettare di avere sete (sopratutto negli anziani dove lo stimolo della sete é attenuato) evitando bevande troppo fredde, gassate, troppo zuccherate o alcoliche e caffeina (caffé, tè nero, coca-cola). I sintomi principali della disidratazione sono: sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa.



Si raccomanda di mangiare molta frutta e consumare pasti leggeri, preferire la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti.



Fare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (latticini, carni, dolci con creme, gelati, ecc.), in quanto le temperature ambientali elevate favoriscono la contaminazione degli alimenti che può determinare patologie gastroenteriche anche gravi.







Abbigliamento – All'aperto, si consiglia di indossare abiti non attillati e di colore chiaro, evitando le fibre sintetiche con cappelli leggeri. Se si ha una persona in casa malata, fare attenzione che non sia troppo coperta.

martedì 3 agosto 2010

DOMICILIARITA' ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI IN VENETO

Agenzia SIR
È entrata in vigore l'attesa legge che crea un fondo di assistenza e protezione sociale e socio-sanitaria alle persone non autosufficienti del Veneto, garantendo così anche un aiuto alle famiglie che hanno in carico persone che necessitano di attenzione continua. La legge regionale n. 30 del 2009 istituisce infatti e disciplina il "Fondo regionale per la non autosufficienza", già previsto dalla Finanziaria veneta del 2008, che per il 2009 era dotato di 680 milioni di euro. La legge 30 impegna la Regione a garantire i servizi assistenziali alle persone non autosufficienti. Attraverso un iter che prevede la valutazione delle domande dall'Unità valutativa multidisciplinare distrettuale delle Ulss (Uvmd) e il conseguente inserimento in graduatorie, viene garantita la libera scelta nelle prestazioni sociali e sociosanitarie "non sostitutive di quelle sanitarie". A carico del Fondo sono compresi servizi di assistenza domiciliare integrata, fruizione di centri diurni o strutture residenziali, prestazioni socio-sanitarie e socio-assistenziali. Possono essere coperti anche interventi di telesoccorso e contributi e oneri previdenziali per i soggetti che assistono, nel caso della domiciliarietà anche tramite assegni di cura. Le indennità erogate dal Fondo sono integrative rispetto ad altre provvidenze e assegni statali come l'indennità di invalidità civile e le pensioni sociali Inps.




120 mila non autosufficienti. La nuova normativa interviene su ogni tipo di non autosufficienza, sia di persone anziane sia disabili. La stessa legge definisce infatti come non autosufficienti "le persone che, solo con l'aiuto determinante di altri, possono provvedere alla cura della propria persona e possono mantenere una normale vita di relazione e le persone con disabilità che necessitano di interventi socio-riabilitativi e assistenziali in modo continuativo". Si calcola che in Veneto le persone non autosufficienti siano 120 mila e che aumentino di circa l'8% l'anno, soprattutto a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Oltre un terzo sono in carico alla Regione, metà in istituti di ricovero (la Regione sostiene metà delle rette), gli altri assistiti a domicilio con contributi per assistenti e familiari. Il Fondo sarà alimentato da stanziamenti della Regione, da assegnazioni dello Stato, da donazioni e lasciti privati, dai contributi delle amministrazioni locali e da una quota del gettito regionale Irpef.



Ottima legge. "Considero la legge 30 un'ottima legge, che permette alla Regione Veneto di essere sempre avanti nelle politiche sociali per quanto concerne la valorizzazione delle persone e delle famiglie in stato di bisogno", afferma Giovanni Sallemi, direttore del Centro di servizi per persone anziane non autosufficienti Villa Bianca di Tarzo (Treviso)."La Legge 30 - continua Sallemi - tuttavia espone per il momento principi e regole generali che devono trovare attuazione nella pratica, e in particolare nell'impegno delle Aziende socio sanitarie locali a cui è demandato il compito di procedere e formulare dei propri piani d'intervento". L'auspicio di Sallemi è che si prosegua verso un sistema dei servizi che determini la domiciliarità come un diritto delle persone, sostenuto dalla comunità con interventi progettuali mirati, e che il sistema si doti sempre di più di elementi di verifica dei risultati attesi. "Auspico anche un maggior coordinamento delle aziende sociosanitarie sui servizi resi dalle residenze per non autosufficienti, al fine di ricercare sinergie operative che possano consentire una diminuzione della spesa e l'elaborazione di progetti socioassistenziali condivisi. Serve anche un servizio a sostegno delle famiglie più disagiate per affrontare le rette, cosiddette 'alberghiere', che sono elevate".



Alcune lacune. Sottolinea l'importanza dell'approvazione della legge anche Maddalena Borigo, presidente di Anffas onlus Veneto, che mette però in luce la necessità di maggiore attenzione alle problematiche della disabilità. "La legge ha delle lacune, ma sono state accolte alcune osservazioni delle associazioni che si occupano di persone con disabilità, come lo stralcio della partecipazione economica alle spese da parte delle famiglie di utenti dei Ceod, inizialmente prevista". E continua: "Come associazioni, abbiamo rinunciato a proporre altri emendamenti perché la legge potesse essere approvata, auspicando che in futuro la si possa migliorare. Nel frattempo, si tratta di valutare se la dotazione economica risponderà alle attese: la legge è positiva solo se è rifinanziata regolarmente". Borigo evidenzia in proposito come vi siano ritardi nel versamento delle quote di rilevanza sanitaria e sociosanitaria, e più di un Ceod del Veneto si trova a fare i conti con gravi problemi economici a causa di servizi prestati ma non ancora rimborsati. Rimarca inoltre con soddisfazione il punto della legge che stabilisce che le prestazioni siano erogate sulla base di un progetto individualizzato approvato dall'Uvmd dell'azienda Ulss, e auspica che siano avviati con sollecitudine i lavori di definizione dei criteri di ripartizione del Fondo ai quali sono chiamate a far parte anche le associazioni rappresentative delle persone non autosufficienti (art. 5 comma 2).



a cura di Emanuele Cenghiaro



(05 marzo 2010)

martedì 27 luglio 2010

VIOLENZE SU ANZIANI

Massa, schiaffi all'anziana ammalata, badante arrestata

Una telecamera nascosta incastra una donna per sevizie su una settantacinquenne affetta da morbo di Alzheimer. Il video shock.

giovedì 1 luglio 2010

ANZIANI PRIGIONIERI POLITICI

Lanza Rosa vedova De Paoli ( nata a Sparè VNIVERSIXA'  Isole Sparse Menago nel veronese il 23.01.1920) Prigioniera politica. Scrittrice polemista candidata al consiglio comunale di Cerea nelle elezioni dell'aprile 2007 con la lista capitanata da Renato De Paoli, suo figlio, candidato Sindaco, per l'VNIVERSIXA' ISOLE SPARSE MENAGO. Di fatto prigioniera, legata quotidianamente, espropriata ( da un gruppo di persone in associazione) del diritto-possibilità di stare a casa sua accudita dal figlio o/e dalla badante che aveva dal 2003 al marzo 2009,    spogliata di ogni diritto e di ogni bene (pensione e proprietà diritto di voto, ).

APPELLO PER IL RIPRISTINO DEI DIRITTI VIOLATI DI LANZA ROSA VEDOVA DE PAOLI E DI TUTTI GLI ANZIANI DI FATTO RECLUSI.

schiza su sto stramboto

http://www.google.it/search?q=prigionieri+politici&hl=it&sa=2

martedì 22 giugno 2010

aprile 2010 ****scotolati viventi defunti vi art 1836.avi

PRIGIONIERA POLITICA LANZA ROSA ved. DE PAOLI

Da fine agosto 2009 è prigioniera politica, segregata, e legata contro la sua volontà dai suoi carcerieri Lanza Rosa De Paoli Scrittrice, polemista nata a Sparè to il 23 gennaio 1920.
Sequestro di persona legalizzato. Hanno inventato anche questo nella "democratica itaglia"sotto la presidenza Napolitano . Neanche al peggior criminale hanno risevato un tale trattamento.

ITALY VERONA CEREA POLITICAL PRISONERS LANZA PINK see. DE PAOLIFrom late August 2009, political prisoner, segregated, and bound against his will by his captors Lanza Rosa De Paoli writer, polemicist born in Spar to January 23, 1920.Legalized kidnapping. They also invented in this "democratic Striptease" chaired Napolitano. Even the worst criminals have reserved such treatment.

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Rosa Lanza ved. De Paoli 23.01.1920 
dopo aver avuto un fratello  morto disperso milite ignoto a Danzica prigioniero di Cefalonia e Corfù del 1943  oggi patisce le stesse ingiurie e l'internamento coatto. Grazie "itaglia", grazie Presidente Napolitano.

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lunedì 15 marzo 2010

Progetti vita indipendente per non autosufficienti.

Considerazioni:

Le Linee Guida per la predisposizione dei Progetti Personali di Vita Indipendente sono accettabili ad eccezione dei seguenti punti:

Personale Impiegato: deve esservi la possibilità di usufruire di parenti e affini come assistenti personali per il principio di libertà di scelta in base alla L.N. 104/92;

Rendicontazione: Deve essere fatta tramite una relazione annuale e non in altri modi, differentemente si è costretti a rivolgersi a dei commercialisti con conseguente aggravio di spesa da mettere in conto; non ci sembra il caso sprecare risorse al di fuori delle pure necessità di chi presenta il progetto di Vita Indipendente;

Modulo per la domanda: Nel modulo di domanda allegato alle nostre linee giuda mancano queste importanti attività:

assistenza per l’utilizzo dei mezzi pubblici non accessibili;

assistenza per atti sessuali;

assistenza per leggere;

linguaggio gestuale per non udenti;

assistenza per scrivere a mano;

assistenza per piccole riparazioni della vita quotidiana;

assistenza per allevare bambini;

assistenza per tenere animali domestici;

assistenza per giardino; assistenza per orto;

assistenza per la gestione dell’impianto del riscaldamento;

assistenza per la gestione dell’impianto di climatizzazione;

assistenza per incontinenza, lavarsi, cambiarsi, pulirsi, pettinarsi;

assistenza per compagnia, memoria, archivio;

assistenza per informatizazione;

assistenza per correrie.

RENATO DE PAOLI CANDIDATO CONS. RE. VENETI PER GLI ANZIANI VECI

SIR REGIONE
VENETO
Con la terza età
È l'assistenza domiciliare la strada che la Regione Veneto ha individuato per affrontare l'aumento del numero di anziani, stimato nell'ordine del 10 % nei prossimi 5 anni, e dei relativi costi per garantire cure e assistenza ai non autosufficienti. I dati raccolti dalla Regione fanno rilevare come nel 2005 erano stati 31.523 gli anziani utenti dei servizi di assistenza domiciliare (3,55 % della popolazione anziana): i Comuni avevano destinato una quota crescente delle risorse finanziarie a questo settore e il contributo regionale aveva coperto il 41% dei costi sostenuti dagli enti locali. Appositi "Piani locali per la domiciliarità" triennali sono stati quindi previsti dalla Regione e sono parte integrante dei piani di zona: l'obiettivo è superare la parcellizzazione degli interventi e realizzare una presa in carico unitaria da parte dei servizi sociali.

Per attuare il Piano la Regione ha istituito di recente un Fondo per la domiciliarità, che riunisce fondi prima separati e che per il 2007 ammonta a 62 milioni e 400 mila euro: una cifra composta da 16 milioni 457mila euro per il potenziamento di servizi di assistenza domiciliare di tipo sociale, 39.700 milioni per gli assegni di cura di non autosufficienti e 6.226 milioni per iniziative sperimentali, formazione degli operatori, azioni di sollievo alle famiglie e altri interventi. A questi si aggiungono 10 milioni di euro per sostenere azioni e progetti che favoriscono la domiciliarità di disabili.

In Veneto dal 1° luglio è in vigore il provvedimento "Impegnativa di residenzialità" per i non autosufficienti, che rende il cittadino titolare in prima persona del contributo finanziario della Regione a sostegno della quota di rilievo sanitario per le cure nelle strutture residenziali. Fino ad oggi il contributo era versato direttamente alle strutture: ora, ottenuto il titolo, l'unico riconosciuto per avere accesso all'assistenza nelle strutture residenziali, il cittadino può ricevere e gestire direttamente la somma stanziata e scegliere da solo il centro - purché accreditato a livello regionale - dove usufruire dei servizi necessari.
Azioni innovative. Se l'assistenza domiciliare è in crescita ovunque, su di essa si punta particolarmente nelle zone montane, dove lo spopolamento ha fatto crescere il numero di anziani soli. A Belluno, provincia veneta con il maggior numero di anziani, il Piano della domiciliarietà dell'Ulss 1 (Belluno, Comelico, Cadore, Agordino, Alpago) tenta di mettere in rete i vari servizi esistenti - telesoccorso, assistenza domiciliare integrata, consegna pasti, assegno di cura - e di creare uno sportello unico di accesso. "Un primo obiettivo è l'informazione - spiega Adriana Campo Bagatin, coordinatrice del gruppo tecnico per la domiciliarietà dell'Ulss 1 - vi sono molte persone che non usufruiscono dei servizi perché non ne sono a conoscenza".

Per questo si tentano anche azioni innovative: "In alcune zone è stato avviato un monitoraggio per le emergenze caldo e freddo tra gli anziani soli al di sopra degli 85 anni: spesso questi incontri hanno permesso di attivare l'accesso ad altri servizi. Anche i pasti a domicilio sono importanti: si è notato che una corretta alimentazione riduce i ricoveri ospedalieri". Un progetto finanziato dalla Regione e da una banca cerca infine di affrontare il problema Alzheimer e demenza senile, che è in crescita e riguarda quasi il 5% degli anziani: è stata costituita un'équipe con un numero verde che offre supporto anche a casa, per ora solo nei territori di Belluno e Ponte nelle Alpi.

Segnale importante. Convinte sostenitrici della domiciliarità sono anche le associazioni di volontariato che si occupano di anziani. Per loro, però, le istituzioni possano fare ancora di più. "Non bastano sgravi sulle tasse alle famiglie che tengono l'anziano a casa propria. Quella che serve, e che ancora manca, è una politica complessiva della famiglia", spiega Giusy Di Gioia, dell'associazione "Anziani a casa propria dall'utopia alla realtà onlus", un'organizzazione di volontariato formata da diverse associazioni del territorio padovano. Fondata nel 2001 per promuovere la cultura della solidarietà tra generazioni e fare sì che gli anziani possano trascorrere la vita nella propria casa, l'associazione gestisce oggi un centro diurno accreditato dall'Ulss 16 e finanziato da un progetto regionale.

"Il diritto ad avere una famiglia, così come vale per un minore, vale anche per un anziano - spiega Di Gioia - per questo abbiamo promosso un progetto di legge per l'affido di anziani e adulti in difficoltà a famiglie che si possano fare carico della persona arrivando anche all'ospitalità". Anche le novità relative all'assegno di cura, ora destinato direttamente alla persona e non alle strutture di cura, sono ritenute un segnale importante: "Ci siamo battuti per anni per avere questo provvedimento e lo riteniamo un passo fondamentale - continua Di Gioia - perché mette al primo posto la persona e le permette di scegliere sia il centro che il servizio più idoneo, tra i molti che ormai si offrono agli anziani e che costituiscono un'alternativa alle case di cura".
a cura di Emanuele Cenghiaro

(11 luglio 2007)

AL SIGNOR ALDO GIOVANNI FAZION c/o ISTITUTO PER ANZIANI CEREA DE BATTISTI

Addì 12/02/2010








Al Direttore



Dott. Giovanni Aldo Fazion



Istituto per Anziani De Battisti



Via San Zeno



37053 Cerea

















Il sottoscritto Renato De Paoli, figlio di Lanza Rosa Ved. De Paoli, poichè la madre è sottoposta da fine agosto 2009 a contenzione presso questo Istituto, come confermato dal personale dell’Istituto, fa presente i potenziali danni legati ad un utilizzo prolungato dei mezzi di contenzione provocano i seguenti traumi e patologie:



Traumi meccanici:arrossamento cianosi , abrasioni, ematomi, malattie funzionali e organiche, decondizionamento psicofisico, incontinenza, lesioni da decubito, infezioni, diminuzione della massa , del tono e della forza muscolare , aumento dell’osteoporosi



Sindromi della sfera psicosociale: stress, umiliazione, depressione, paura e sconforto



Poiché , nonostante la notifica verbale , quella telefonica, la nota inviata via e mail, la contenzione continua ("su ordine dei medici e dell’infermiere superiore" afferma il personale di sala), avverte che intende procedere a segnalare alle Autorità il caso per accertare che detta contenzione è usata come norma e non come eccezione e provoca nella persona i danni sopraesposti.



Distinti saluti.



Renato De Paoli



0444 221106



depaolirenato@gmail.com

C.P: 274 36100 Vicenza



































































Art. 571 del Codice Penale Italiano: Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina.

[I]. Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi.

[II].



Se dal fatto deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli articoli 582 e 583, ridotte a un terzo; se ne deriva la morte, si applica la reclusione da tre a otto anni.





Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv







TABELLA 1. Tipi di abuso





Abuso Fisico

- Dolore

- Danni fisici (schiaffi, ustioni, legatura)



Abuso Emotivo o Psicologico

- Sopraffazione verbale

- Umiliazione

- Intimidazione

– Minacce





Abuso Finanziario (uso illegale o improprio di beni della persona anziana senza il suo consenso per il beneficio di un altro)

- Furti

- Estorsioni

- Eredità anticipate

- Firme forzate





Violenza Medica





Obbligatoria assunzione di farmaci o privazione di medicamenti necessari

Violenza Civica

- arbitraria mancanza di rispetto dell'io dell'anziano

Violenza Per Omissione

- assenza di assistenza quotidiana, negazione delle necessità basiche e dei servizi (negazione di cibo, servizi di salute), dimenticanza, omissione

Abuso sessuale

Contatto sessuale di ogni tipo

Autolesionismo

Comportamento della persona anziana che mette in pericolo la propria salute e sicurezza



TABELLA 2. Livelli di abuso







LIVELLO I: identifica fattori personali e biologici che influenzano l'individuo ed aumentano la probabilità di diventare una vittima o un esecutore di violenza: caratteristiche demografiche (età,educazione e reddito), disturbi della personalità, abuso di sostanze, storia di esperienza, testimonianza o partecipazione ad una condotta violenta.



LIVELLO II: mette in risalto il rapporto di parentela o di vicinanza. Nell'abuso verso gli anziani, un importante fattore di rischio è rappresentato dallo stress dovuto alla relazione tra la persona abusata ed il care-giver.



LIVELLO III: esamina il contesto sociale, scolastico, il posto di lavoro ed il quartiere.



LIVELLO IV: fattori sociali generali che aiutano a creare un clima nel quale la violenza è incoraggiata o inibita (i.e. disponibilità di armi da fuoco, esposizione alla violenza dei mass-media, utilizzo di sostanze stupefacenti, abuso di alcol, differenze sociali) (1,2).





TABELLA 3. Caratteristiche Cliniche dei pazienti che hanno subito abusi

Abuso Fisico:

Ematomi, occhi neri, segnali di corde, fratture o lesioni non trattate, lesioni in diversi stati di guarigione, lesioni interne, occhiali rotti,



segni di costrizione o legature, riscontri di laboratorio di sovradosaggio di farmaci o non uso dei farmaci prescritti, rivelazione da parte dell'anziano di atti di abuso e sopraffazione (colpi, schiaffi, calci o altro maltrattamento), modificazioni comportamentali improvvise, violazione da parte del care-giver della privacy dell'assistito, per esempio durante le visite ricevute.

Abuso sessuale:

ematomi intorno al seno o all'area genitale, malattie sessualmente trasmesse o infezioni genitali inspiegabili, emorragie vaginali o anali inspiegabili, mutande rotte, macchiate o sporche di sangue. Il riferimento di un anziano di essere stato violentato o costretto sessualmente.



















Abuso emozionale e psicologico:





agitazione o stress emozionale, mutismo, il riferimento da parte dell'anziano di essere stato maltrattato verbalmente o emozionalmente.

Disattenzione:





disidratazione, malnutrizione, piaghe da decubito non trattate, scarsa igiene personale, problemi sanitari non trattati, condizioni abitative pericolose o non sicure , il riferimento da parte di un anziano di non ricevere attenzione.

Abbandono – sequestro :





abbandono di un anziano in ospedale, in un'altra istituzione o in un qualsiasi locale pubblico, ovvero il riferimento da parte di un anziano di essere stato abbandonato.

Abuso finanziario o materiale



:

cambiamenti improvvisi nel conto bancario (inclusione di nomi addizionali nelle carte di credito o nelle carte bancarie, prelievo non autorizzato di fondi usando una carta di ATM), modifiche improvvise del testamento inspiegabile, sparizione di fondi o di possessi di valore, disattenzioni di cura dei conti o pagamenti mancanti nonostante la disponibilità economica di adeguate risorse, acquisto di beni non necessari, ritrovamento di una firma forzata in una transazione finanziaria, comparsa improvvisa di parenti precedentemente non coinvolti che reclamano sui negozi e i possessi dell'anziano, trasferimento improvviso ed inspiegabile dei possessi ad un membro della famiglia o a una persona estranea alla famiglia, il riferimento da parte di un anziano di abuso finanziario.

Auto-lesionismo:





disidratazione, malnutrizione, condizioni mediche non trattate, povera igiene personale, condizioni abitative pericolose o non sicure, condizioni di vita insane o non pulite (p.e. animali in cattivo stato o infestazioni di insetti, toilette non funzionante, odore di urine o di feci), vestiti inadeguati e/o impropri, mancanza di occhiali o di protesi dentarie e acustiche necessarie, casa in cattive condizioni.





TABELLA 4. Conseguenze degli abusi







Costi Diretti



: procedure di giustizia penale, assistenza ospedaliera, programmi di prevenzione, educazione e ricerca.

Costi Indiretti



: produttività ridotta, minore qualità della vita, sofferenze emotive, sfiducia, perdita dell'autostima, invalidità decessi prematuri.





Problemi Sanitari, Fisici, Psicologici a Lungo Termine



: danni fisici permanenti dipendenza da alcolici e farmaci, diminuita risposta del sistema immunitario, disordini cronici dell'alimentazione e malnutrizione, danni inflitti da se e trascuratezza, depressione, paura e ansietà cronica, tendenze suicide, morte.

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sabato 13 marzo 2010

RENATO DE PAOLI : "Chi può salvarci da questo sequestro" ? A FUTURO INSIEME

Renato De Paoli candidato al consiglio Regionale Veneto, e la consiglio comunale di Venezia,  ha partecipato all'apertura del VI corso "L'amministrazione di sostegno dalla legge alla persona",  aperto il 13 marzo 2010 a Legnago Via del Pontiere 17, ingresso sul retro in via dell'Aviere. Il presidente  della Fondazione Futuro insieme a spiegato  le finalità dell'associazione.



Renato De Paoli ha preso la parola presentando davanti alla platea gremita, le gravi violenze patite da Rosa Lanza De Paoli , internata , contro la sua volontà e legata quotidianamente, grazie ad un A.d.S. e alcuni figli che hanno spogliato Rosa Lanza De Paoli di tutti i suoi averi e di tutta la sua autonomia. Derubata dei documenti, della pensione, dei sui averi, le proprietà la casa, i suoi mobili, spogliata della libertà personale di movimento.
Violati gli articoli 2 e tre della costituzione. La persona da tutelata a cancellata.
 

Appuntamenti
Sabato  10 aprile Aspetti sanitari Scarmagnani Maria
Sabato 24 aprile Aspetti sociali e legislativi, educativi familiari. Bissoli Margherita Marcor Alice
Sabato 8 maggio Aspetti giuridico amministrativi I
Giudice Onorario Tutelare Tribunale  civile Legnago  Bissoli Simona.
Lelio Limoni Gloria Zanca.
sabato 22 maggio Aspetti  giuridico amministrativi II
Macchi sergio  Berlini Claudio Ferrarini Alberto  Guerra Matteo
sabato  18 settembre fase sperimentale Scarmagnani Maria  Marcor  Alice.
sabato 2 ottobre fase sperimentale
sabato 16 ottobre fase sperimentale

Segreteria  organizzativa 0442  99027 Busetto Alessandro, Marcor Alice.



Verona Veronese asparetto cerea legnago Gazzo Nogara Minerbe Villafranca San Bonifacio Sommacampagna Salizzole Sanguinetto Menà Castagnaro Casaleone Angiari Isole Rizza isola scala Bovolone Erbè Sorgà Cologna Oppeano Zevio Palù Trevenzuolo Vigasio Ronco all'adige pressana ArcoleVeronella Grezzana giovanni lupatoto Roveredo di Guà Soave Caldiero Buttapietra castel d'azzano valeggio sul mincio peschiera Lazise


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venerdì 12 marzo 2010

ITALIA VERONA CEREA ANZIANI LEGATI : DENUNCIA IL CASO DI LANZA ROSA DE PAOLI RICOVERO DE BATTISTI.NON VEDO NON SENTO NON PARLO.

La incidenza e la prevalenza del maltrattamento agli anziani nelle istituzioni sono ancora meno chiare. Pochi dati sono disponibili e gli studi sono difficili da eseguire anche per la ovvia reticenza dei gestori delle case di riposo. Nell'unico studio rigoroso in case di riposo un campione a caso di impiegati di 31 case di riposo nel New Hampshire (577 infermieri e assistenti) sono stati intervistati (8). Il 36% degli intervistati avevano assistito all'abuso fisico e l'81% avevano assistito ad abusi psicologici nell'anno precedente.





L’ abuso nei confronti della persona anziana è un problema diffuso ma sottostimato e poco conosciuto dalla società. L'entità di tale problema non è del tutto nota in Italia, per la ommissione di denunce. È chiaro che il sequestro, il maltrattamento, la violenza, la contenzione, l’assunzione obbligatoria di farmaci, può concretizzarsi non solo con una condotta attiva, ma anche con una condotta omissiva, per cui la mancata rilevazione di casi, il silenzio e la mancata denuncia rendono tanto il medico quanto la società colpevoli.

Attualmente in Italia è presente la legislazione a difesa dell'anziano, per cui tale reato rientra nei delitti contro la persona. Tuttavia tale reato è perseguibile con la reclusione da 6 a 20 anni per cui, in attesa della formulazione di leggi appropriate per tale materia, sussistono misure detentive valide (20).

Qualsiasi forma di violenza determina confusione e destabilizzazione della personalità di chi riceve l'abuso producendo con il tempo l'insorgenza di disturbi patologici, per questo è necessario in primo luogo prendere coscienza dell'esistenza del problema e renderlo noto all’opinione pubblica, la riabilitazione e l'assistenza legale dell'anziano oggetto dell'abuso; in secondo luogo adoperarsi per denunciare gli abusi degli Istituti.


giovedì 11 marzo 2010

DONNA SEGREGATA CONTRO LA SUA VOLONTA' VOTA RENATO DE PAOLI 28 29 MARZO

SCHIZA SU STO STRAMBOTO PAR VEDAR DOVE LE' STA BUTA' STA DONA CHE A SCRITO PAR LE DONE  PAR LA LIBERTA'  CONTRO LA SEGREGAZION