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lunedì 15 marzo 2010

Progetti vita indipendente per non autosufficienti.

Considerazioni:

Le Linee Guida per la predisposizione dei Progetti Personali di Vita Indipendente sono accettabili ad eccezione dei seguenti punti:

Personale Impiegato: deve esservi la possibilità di usufruire di parenti e affini come assistenti personali per il principio di libertà di scelta in base alla L.N. 104/92;

Rendicontazione: Deve essere fatta tramite una relazione annuale e non in altri modi, differentemente si è costretti a rivolgersi a dei commercialisti con conseguente aggravio di spesa da mettere in conto; non ci sembra il caso sprecare risorse al di fuori delle pure necessità di chi presenta il progetto di Vita Indipendente;

Modulo per la domanda: Nel modulo di domanda allegato alle nostre linee giuda mancano queste importanti attività:

assistenza per l’utilizzo dei mezzi pubblici non accessibili;

assistenza per atti sessuali;

assistenza per leggere;

linguaggio gestuale per non udenti;

assistenza per scrivere a mano;

assistenza per piccole riparazioni della vita quotidiana;

assistenza per allevare bambini;

assistenza per tenere animali domestici;

assistenza per giardino; assistenza per orto;

assistenza per la gestione dell’impianto del riscaldamento;

assistenza per la gestione dell’impianto di climatizzazione;

assistenza per incontinenza, lavarsi, cambiarsi, pulirsi, pettinarsi;

assistenza per compagnia, memoria, archivio;

assistenza per informatizazione;

assistenza per correrie.

RENATO DE PAOLI CANDIDATO CONS. RE. VENETI PER GLI ANZIANI VECI

SIR REGIONE
VENETO
Con la terza età
È l'assistenza domiciliare la strada che la Regione Veneto ha individuato per affrontare l'aumento del numero di anziani, stimato nell'ordine del 10 % nei prossimi 5 anni, e dei relativi costi per garantire cure e assistenza ai non autosufficienti. I dati raccolti dalla Regione fanno rilevare come nel 2005 erano stati 31.523 gli anziani utenti dei servizi di assistenza domiciliare (3,55 % della popolazione anziana): i Comuni avevano destinato una quota crescente delle risorse finanziarie a questo settore e il contributo regionale aveva coperto il 41% dei costi sostenuti dagli enti locali. Appositi "Piani locali per la domiciliarità" triennali sono stati quindi previsti dalla Regione e sono parte integrante dei piani di zona: l'obiettivo è superare la parcellizzazione degli interventi e realizzare una presa in carico unitaria da parte dei servizi sociali.

Per attuare il Piano la Regione ha istituito di recente un Fondo per la domiciliarità, che riunisce fondi prima separati e che per il 2007 ammonta a 62 milioni e 400 mila euro: una cifra composta da 16 milioni 457mila euro per il potenziamento di servizi di assistenza domiciliare di tipo sociale, 39.700 milioni per gli assegni di cura di non autosufficienti e 6.226 milioni per iniziative sperimentali, formazione degli operatori, azioni di sollievo alle famiglie e altri interventi. A questi si aggiungono 10 milioni di euro per sostenere azioni e progetti che favoriscono la domiciliarità di disabili.

In Veneto dal 1° luglio è in vigore il provvedimento "Impegnativa di residenzialità" per i non autosufficienti, che rende il cittadino titolare in prima persona del contributo finanziario della Regione a sostegno della quota di rilievo sanitario per le cure nelle strutture residenziali. Fino ad oggi il contributo era versato direttamente alle strutture: ora, ottenuto il titolo, l'unico riconosciuto per avere accesso all'assistenza nelle strutture residenziali, il cittadino può ricevere e gestire direttamente la somma stanziata e scegliere da solo il centro - purché accreditato a livello regionale - dove usufruire dei servizi necessari.
Azioni innovative. Se l'assistenza domiciliare è in crescita ovunque, su di essa si punta particolarmente nelle zone montane, dove lo spopolamento ha fatto crescere il numero di anziani soli. A Belluno, provincia veneta con il maggior numero di anziani, il Piano della domiciliarietà dell'Ulss 1 (Belluno, Comelico, Cadore, Agordino, Alpago) tenta di mettere in rete i vari servizi esistenti - telesoccorso, assistenza domiciliare integrata, consegna pasti, assegno di cura - e di creare uno sportello unico di accesso. "Un primo obiettivo è l'informazione - spiega Adriana Campo Bagatin, coordinatrice del gruppo tecnico per la domiciliarietà dell'Ulss 1 - vi sono molte persone che non usufruiscono dei servizi perché non ne sono a conoscenza".

Per questo si tentano anche azioni innovative: "In alcune zone è stato avviato un monitoraggio per le emergenze caldo e freddo tra gli anziani soli al di sopra degli 85 anni: spesso questi incontri hanno permesso di attivare l'accesso ad altri servizi. Anche i pasti a domicilio sono importanti: si è notato che una corretta alimentazione riduce i ricoveri ospedalieri". Un progetto finanziato dalla Regione e da una banca cerca infine di affrontare il problema Alzheimer e demenza senile, che è in crescita e riguarda quasi il 5% degli anziani: è stata costituita un'équipe con un numero verde che offre supporto anche a casa, per ora solo nei territori di Belluno e Ponte nelle Alpi.

Segnale importante. Convinte sostenitrici della domiciliarità sono anche le associazioni di volontariato che si occupano di anziani. Per loro, però, le istituzioni possano fare ancora di più. "Non bastano sgravi sulle tasse alle famiglie che tengono l'anziano a casa propria. Quella che serve, e che ancora manca, è una politica complessiva della famiglia", spiega Giusy Di Gioia, dell'associazione "Anziani a casa propria dall'utopia alla realtà onlus", un'organizzazione di volontariato formata da diverse associazioni del territorio padovano. Fondata nel 2001 per promuovere la cultura della solidarietà tra generazioni e fare sì che gli anziani possano trascorrere la vita nella propria casa, l'associazione gestisce oggi un centro diurno accreditato dall'Ulss 16 e finanziato da un progetto regionale.

"Il diritto ad avere una famiglia, così come vale per un minore, vale anche per un anziano - spiega Di Gioia - per questo abbiamo promosso un progetto di legge per l'affido di anziani e adulti in difficoltà a famiglie che si possano fare carico della persona arrivando anche all'ospitalità". Anche le novità relative all'assegno di cura, ora destinato direttamente alla persona e non alle strutture di cura, sono ritenute un segnale importante: "Ci siamo battuti per anni per avere questo provvedimento e lo riteniamo un passo fondamentale - continua Di Gioia - perché mette al primo posto la persona e le permette di scegliere sia il centro che il servizio più idoneo, tra i molti che ormai si offrono agli anziani e che costituiscono un'alternativa alle case di cura".
a cura di Emanuele Cenghiaro

(11 luglio 2007)

AL SIGNOR ALDO GIOVANNI FAZION c/o ISTITUTO PER ANZIANI CEREA DE BATTISTI

Addì 12/02/2010








Al Direttore



Dott. Giovanni Aldo Fazion



Istituto per Anziani De Battisti



Via San Zeno



37053 Cerea

















Il sottoscritto Renato De Paoli, figlio di Lanza Rosa Ved. De Paoli, poichè la madre è sottoposta da fine agosto 2009 a contenzione presso questo Istituto, come confermato dal personale dell’Istituto, fa presente i potenziali danni legati ad un utilizzo prolungato dei mezzi di contenzione provocano i seguenti traumi e patologie:



Traumi meccanici:arrossamento cianosi , abrasioni, ematomi, malattie funzionali e organiche, decondizionamento psicofisico, incontinenza, lesioni da decubito, infezioni, diminuzione della massa , del tono e della forza muscolare , aumento dell’osteoporosi



Sindromi della sfera psicosociale: stress, umiliazione, depressione, paura e sconforto



Poiché , nonostante la notifica verbale , quella telefonica, la nota inviata via e mail, la contenzione continua ("su ordine dei medici e dell’infermiere superiore" afferma il personale di sala), avverte che intende procedere a segnalare alle Autorità il caso per accertare che detta contenzione è usata come norma e non come eccezione e provoca nella persona i danni sopraesposti.



Distinti saluti.



Renato De Paoli



0444 221106



depaolirenato@gmail.com

C.P: 274 36100 Vicenza



































































Art. 571 del Codice Penale Italiano: Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina.

[I]. Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi.

[II].



Se dal fatto deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli articoli 582 e 583, ridotte a un terzo; se ne deriva la morte, si applica la reclusione da tre a otto anni.





Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv







TABELLA 1. Tipi di abuso





Abuso Fisico

- Dolore

- Danni fisici (schiaffi, ustioni, legatura)



Abuso Emotivo o Psicologico

- Sopraffazione verbale

- Umiliazione

- Intimidazione

– Minacce





Abuso Finanziario (uso illegale o improprio di beni della persona anziana senza il suo consenso per il beneficio di un altro)

- Furti

- Estorsioni

- Eredità anticipate

- Firme forzate





Violenza Medica





Obbligatoria assunzione di farmaci o privazione di medicamenti necessari

Violenza Civica

- arbitraria mancanza di rispetto dell'io dell'anziano

Violenza Per Omissione

- assenza di assistenza quotidiana, negazione delle necessità basiche e dei servizi (negazione di cibo, servizi di salute), dimenticanza, omissione

Abuso sessuale

Contatto sessuale di ogni tipo

Autolesionismo

Comportamento della persona anziana che mette in pericolo la propria salute e sicurezza



TABELLA 2. Livelli di abuso







LIVELLO I: identifica fattori personali e biologici che influenzano l'individuo ed aumentano la probabilità di diventare una vittima o un esecutore di violenza: caratteristiche demografiche (età,educazione e reddito), disturbi della personalità, abuso di sostanze, storia di esperienza, testimonianza o partecipazione ad una condotta violenta.



LIVELLO II: mette in risalto il rapporto di parentela o di vicinanza. Nell'abuso verso gli anziani, un importante fattore di rischio è rappresentato dallo stress dovuto alla relazione tra la persona abusata ed il care-giver.



LIVELLO III: esamina il contesto sociale, scolastico, il posto di lavoro ed il quartiere.



LIVELLO IV: fattori sociali generali che aiutano a creare un clima nel quale la violenza è incoraggiata o inibita (i.e. disponibilità di armi da fuoco, esposizione alla violenza dei mass-media, utilizzo di sostanze stupefacenti, abuso di alcol, differenze sociali) (1,2).





TABELLA 3. Caratteristiche Cliniche dei pazienti che hanno subito abusi

Abuso Fisico:

Ematomi, occhi neri, segnali di corde, fratture o lesioni non trattate, lesioni in diversi stati di guarigione, lesioni interne, occhiali rotti,



segni di costrizione o legature, riscontri di laboratorio di sovradosaggio di farmaci o non uso dei farmaci prescritti, rivelazione da parte dell'anziano di atti di abuso e sopraffazione (colpi, schiaffi, calci o altro maltrattamento), modificazioni comportamentali improvvise, violazione da parte del care-giver della privacy dell'assistito, per esempio durante le visite ricevute.

Abuso sessuale:

ematomi intorno al seno o all'area genitale, malattie sessualmente trasmesse o infezioni genitali inspiegabili, emorragie vaginali o anali inspiegabili, mutande rotte, macchiate o sporche di sangue. Il riferimento di un anziano di essere stato violentato o costretto sessualmente.



















Abuso emozionale e psicologico:





agitazione o stress emozionale, mutismo, il riferimento da parte dell'anziano di essere stato maltrattato verbalmente o emozionalmente.

Disattenzione:





disidratazione, malnutrizione, piaghe da decubito non trattate, scarsa igiene personale, problemi sanitari non trattati, condizioni abitative pericolose o non sicure , il riferimento da parte di un anziano di non ricevere attenzione.

Abbandono – sequestro :





abbandono di un anziano in ospedale, in un'altra istituzione o in un qualsiasi locale pubblico, ovvero il riferimento da parte di un anziano di essere stato abbandonato.

Abuso finanziario o materiale



:

cambiamenti improvvisi nel conto bancario (inclusione di nomi addizionali nelle carte di credito o nelle carte bancarie, prelievo non autorizzato di fondi usando una carta di ATM), modifiche improvvise del testamento inspiegabile, sparizione di fondi o di possessi di valore, disattenzioni di cura dei conti o pagamenti mancanti nonostante la disponibilità economica di adeguate risorse, acquisto di beni non necessari, ritrovamento di una firma forzata in una transazione finanziaria, comparsa improvvisa di parenti precedentemente non coinvolti che reclamano sui negozi e i possessi dell'anziano, trasferimento improvviso ed inspiegabile dei possessi ad un membro della famiglia o a una persona estranea alla famiglia, il riferimento da parte di un anziano di abuso finanziario.

Auto-lesionismo:





disidratazione, malnutrizione, condizioni mediche non trattate, povera igiene personale, condizioni abitative pericolose o non sicure, condizioni di vita insane o non pulite (p.e. animali in cattivo stato o infestazioni di insetti, toilette non funzionante, odore di urine o di feci), vestiti inadeguati e/o impropri, mancanza di occhiali o di protesi dentarie e acustiche necessarie, casa in cattive condizioni.





TABELLA 4. Conseguenze degli abusi







Costi Diretti



: procedure di giustizia penale, assistenza ospedaliera, programmi di prevenzione, educazione e ricerca.

Costi Indiretti



: produttività ridotta, minore qualità della vita, sofferenze emotive, sfiducia, perdita dell'autostima, invalidità decessi prematuri.





Problemi Sanitari, Fisici, Psicologici a Lungo Termine



: danni fisici permanenti dipendenza da alcolici e farmaci, diminuita risposta del sistema immunitario, disordini cronici dell'alimentazione e malnutrizione, danni inflitti da se e trascuratezza, depressione, paura e ansietà cronica, tendenze suicide, morte.

Geragogia.net © - Dott. Giovanni Cristianini - 2001 - 2009

sabato 13 marzo 2010

RENATO DE PAOLI : "Chi può salvarci da questo sequestro" ? A FUTURO INSIEME

Renato De Paoli candidato al consiglio Regionale Veneto, e la consiglio comunale di Venezia,  ha partecipato all'apertura del VI corso "L'amministrazione di sostegno dalla legge alla persona",  aperto il 13 marzo 2010 a Legnago Via del Pontiere 17, ingresso sul retro in via dell'Aviere. Il presidente  della Fondazione Futuro insieme a spiegato  le finalità dell'associazione.



Renato De Paoli ha preso la parola presentando davanti alla platea gremita, le gravi violenze patite da Rosa Lanza De Paoli , internata , contro la sua volontà e legata quotidianamente, grazie ad un A.d.S. e alcuni figli che hanno spogliato Rosa Lanza De Paoli di tutti i suoi averi e di tutta la sua autonomia. Derubata dei documenti, della pensione, dei sui averi, le proprietà la casa, i suoi mobili, spogliata della libertà personale di movimento.
Violati gli articoli 2 e tre della costituzione. La persona da tutelata a cancellata.
 

Appuntamenti
Sabato  10 aprile Aspetti sanitari Scarmagnani Maria
Sabato 24 aprile Aspetti sociali e legislativi, educativi familiari. Bissoli Margherita Marcor Alice
Sabato 8 maggio Aspetti giuridico amministrativi I
Giudice Onorario Tutelare Tribunale  civile Legnago  Bissoli Simona.
Lelio Limoni Gloria Zanca.
sabato 22 maggio Aspetti  giuridico amministrativi II
Macchi sergio  Berlini Claudio Ferrarini Alberto  Guerra Matteo
sabato  18 settembre fase sperimentale Scarmagnani Maria  Marcor  Alice.
sabato 2 ottobre fase sperimentale
sabato 16 ottobre fase sperimentale

Segreteria  organizzativa 0442  99027 Busetto Alessandro, Marcor Alice.



Verona Veronese asparetto cerea legnago Gazzo Nogara Minerbe Villafranca San Bonifacio Sommacampagna Salizzole Sanguinetto Menà Castagnaro Casaleone Angiari Isole Rizza isola scala Bovolone Erbè Sorgà Cologna Oppeano Zevio Palù Trevenzuolo Vigasio Ronco all'adige pressana ArcoleVeronella Grezzana giovanni lupatoto Roveredo di Guà Soave Caldiero Buttapietra castel d'azzano valeggio sul mincio peschiera Lazise


http://www.futuroinsieme.it/

venerdì 12 marzo 2010

ITALIA VERONA CEREA ANZIANI LEGATI : DENUNCIA IL CASO DI LANZA ROSA DE PAOLI RICOVERO DE BATTISTI.NON VEDO NON SENTO NON PARLO.

La incidenza e la prevalenza del maltrattamento agli anziani nelle istituzioni sono ancora meno chiare. Pochi dati sono disponibili e gli studi sono difficili da eseguire anche per la ovvia reticenza dei gestori delle case di riposo. Nell'unico studio rigoroso in case di riposo un campione a caso di impiegati di 31 case di riposo nel New Hampshire (577 infermieri e assistenti) sono stati intervistati (8). Il 36% degli intervistati avevano assistito all'abuso fisico e l'81% avevano assistito ad abusi psicologici nell'anno precedente.





L’ abuso nei confronti della persona anziana è un problema diffuso ma sottostimato e poco conosciuto dalla società. L'entità di tale problema non è del tutto nota in Italia, per la ommissione di denunce. È chiaro che il sequestro, il maltrattamento, la violenza, la contenzione, l’assunzione obbligatoria di farmaci, può concretizzarsi non solo con una condotta attiva, ma anche con una condotta omissiva, per cui la mancata rilevazione di casi, il silenzio e la mancata denuncia rendono tanto il medico quanto la società colpevoli.

Attualmente in Italia è presente la legislazione a difesa dell'anziano, per cui tale reato rientra nei delitti contro la persona. Tuttavia tale reato è perseguibile con la reclusione da 6 a 20 anni per cui, in attesa della formulazione di leggi appropriate per tale materia, sussistono misure detentive valide (20).

Qualsiasi forma di violenza determina confusione e destabilizzazione della personalità di chi riceve l'abuso producendo con il tempo l'insorgenza di disturbi patologici, per questo è necessario in primo luogo prendere coscienza dell'esistenza del problema e renderlo noto all’opinione pubblica, la riabilitazione e l'assistenza legale dell'anziano oggetto dell'abuso; in secondo luogo adoperarsi per denunciare gli abusi degli Istituti.


giovedì 11 marzo 2010

DONNA SEGREGATA CONTRO LA SUA VOLONTA' VOTA RENATO DE PAOLI 28 29 MARZO

SCHIZA SU STO STRAMBOTO PAR VEDAR DOVE LE' STA BUTA' STA DONA CHE A SCRITO PAR LE DONE  PAR LA LIBERTA'  CONTRO LA SEGREGAZION


VOTA RENATO DE PAOLI VENETI PAR RIDAR DIGNITA' AI ANZIANI COME SE DEVE A LANZA ROSA DE PAOLI