Gli abusi derivanti da disposizioni sono evidenti visto che la salute della persona passerebbe inevitabilmente in secondo piano rispetto agli interessi economici delle case di cura.
(*) La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Ma i pericoli insiti non sono solo questi. È un’ulteriore tentativo di invasione della libertà della persona e della vita di tutti noi da parte della casa di cura con a ruota le case farmaceutiche.
Il tentativo di alcuni di medicalizzare a vita le persone è diventato realtà. Molte vittime di abusi hanno parlato di un modus operandi, che è standard per moltissime strutture, che si riassume nelle parole “non ti mollano più”. Ora questo principio viene già attuato.
Flagrante sponsorizzazione dei servizi sanitari, prevede “la centralità operative sanitarie “ che possono allargare il campo delle proprie competenze anche alla medicina psicosomatica ed ai trattamenti alternativi e complementari”.
Se vogliamo essere cinici, riluttante passare i propri “clienti” alla concorrenza. Secondo questa prassi tutto passa per le strutture sanitarie che hanno la facoltà e non l’obbligo di trovare strade alternative. Desideriamo contestare con forza questa impostazione.
Possiamo continuare con la possibilità affidata a un semplice medico di proporre prolungare cure oltre sei mesi rinnovabili. Ma i racconti di centinaia di vittime, confermano che i "trattamenti” creano la malattia invece di curarla.
E per definizione un “trattamento ” non è altro che una tortura e una violazione dei più fondamentali diritti umani, non bendiamoci gli occhi per favore. Vogliamo veramente condannare queste persone a sei mesi o più di tortura ?
Mentre la sanità continua a chiedere più soldi e a fare promesse, si rischia di far passare in secondo piano il vero problema: quale risultato e beneficio sta dando all'individuo ?
Lanciamo un appello al legislatore per trovare una via rispettosa dei diritti umani e di non avallare una prassi che ha già aperto la strada a tantissimi abusi.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani - Onlus - e-mail: ccdu.milano@gmail.com
LIBERTA' PER LANZA ROSA DE 'PAOLI VIOLATA NEI SUI DIRITTI CIVILI ED UMANI
PER LA RE. VENETA
VOTI AMO
ISOLE SPARSE VERONESI
PALO AVI BENACESE SCUMIZIO (MINCIO) TION TARTARO TREGNON SANOA MENAGO LAVEGNO PIGANZO BUSSE' ADESE TORAZO FRATA GUA(*) La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Ma i pericoli insiti non sono solo questi. È un’ulteriore tentativo di invasione della libertà della persona e della vita di tutti noi da parte della casa di cura con a ruota le case farmaceutiche.
Il tentativo di alcuni di medicalizzare a vita le persone è diventato realtà. Molte vittime di abusi hanno parlato di un modus operandi, che è standard per moltissime strutture, che si riassume nelle parole “non ti mollano più”. Ora questo principio viene già attuato.
Flagrante sponsorizzazione dei servizi sanitari, prevede “la centralità operative sanitarie “ che possono allargare il campo delle proprie competenze anche alla medicina psicosomatica ed ai trattamenti alternativi e complementari”.
Se vogliamo essere cinici, riluttante passare i propri “clienti” alla concorrenza. Secondo questa prassi tutto passa per le strutture sanitarie che hanno la facoltà e non l’obbligo di trovare strade alternative. Desideriamo contestare con forza questa impostazione.
Possiamo continuare con la possibilità affidata a un semplice medico di proporre prolungare cure oltre sei mesi rinnovabili. Ma i racconti di centinaia di vittime, confermano che i "trattamenti” creano la malattia invece di curarla.
E per definizione un “trattamento ” non è altro che una tortura e una violazione dei più fondamentali diritti umani, non bendiamoci gli occhi per favore. Vogliamo veramente condannare queste persone a sei mesi o più di tortura ?
Mentre la sanità continua a chiedere più soldi e a fare promesse, si rischia di far passare in secondo piano il vero problema: quale risultato e beneficio sta dando all'individuo ?
Lanciamo un appello al legislatore per trovare una via rispettosa dei diritti umani e di non avallare una prassi che ha già aperto la strada a tantissimi abusi.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani - Onlus - e-mail: ccdu.milano@gmail.com
PER LA RE. VENETA
VOTI AMO
COMITATO ANZIANI VENETI ISOLE SPARSE SPARSE PARTI VERONESI
PALO AVI BENACESE SCUMIZIO (MINCIO) TION TARTARO TREGNON SANOA MENAGO LAVEGNO PIGANZO BUSSE' ADESE TORAZO FRATA GUALIBERTA' PER LANZA ROSA DE 'PAOLI VIOLATA NEI SUI DIRITTI CIVILI ED UMANI
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